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mercoledì 24 aprile 2013

Cronache di piccoli miracoli

Un milione di copie vendute negli Stati Uniti
Il romanzo più venduto da Amazon nel 2011
Segnalato dall'Huffington Post come
uno dei libri più belli dell'anno
DARCIE CHAN
Cronache di piccoli miracoli 
in libreria dal 29 aprile 2013
Nord Narrativa - pag. 320 - € 14,90

Mill River, 1940. Mary ancora non ci crede: Patrick McAllister, uno degli uomini più ricchi e più affascinanti che abbia mai incontrato, le ha chiesto di sposarlo. Inoltre, come regalo di nozze, lei e Patrick hanno ricevuto una splendida casa sulla collina che sovrasta la città, dove potranno vivere il loro sogno d’amore. Mary è giovane e ingenua, e non sa che quella casa diventerà la sua prigione…
Mill River, oggi. Sono passati quasi sessant’anni dalla morte del marito, eppure Mary McAllister ha ancora paura di lui, dei suoi modi sgarbati, dei suoi eccessi d’ira. In realtà, Mary ha paura di tutti e vive come una reclusa nella sua grande casa in cima alla collina. Nessuno la vede mai e i suoi contatti col mondo avvengono soltanto tramite la radio, la televisione e padre Michael O’Brian, il suo unico vero amico, che va a farle visita quasi ogni giorno. E padre O’Brian è il solo a conoscere la sua storia, è il solo a conoscere il vero segreto di Mary. Un segreto che riguarda ciascun abitante di Mill River. Sono trascorsi tanti, troppi anni, ed è ora di svelare questo segreto. Anzi questi tanti, piccoli segreti…

Darcie Chan è nata e cresciuta in Wisconsin. La narrativa è sempre stata la sua grande passione, fin da quando i genitori le hanno insegnato a leggere e a scrivere. Tuttavia sono dovuti passare molti anni, una laurea in Giurisprudenza e un lavoro da avvocato, prima che potesse coronare il suo sogno di diventare scrittrice. Cronache di piccoli miracoli è il suo romanzo d’esordio e si è subito imposto in patria e all’estero come un vero fenomeno editoriale. Attualmente vive in una cittadina vicino a New York con il marito e il figlio.
 

1 commento:

  1. America profonda! Un tema che ricorre spesso in letteratura, perché ancorato alla triste realtà.

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