GIANO I LIBRI DELLA CIVETTA
Nasce una collana di culto per il noir di qualità
per il romanzo criminale che diventa letteratura
per i grandi gialli italiani e stranieri
Livres de chevet in formato agevole e in una veste elegante
Libri destinati a diventare la biblioteca personale
di ogni amante della suspense
Bestseller per un vasto pubblico di lettori a meno di 14 euro
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Viaggio in treno con suspense
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I treni
hanno qualcosa di magico, un potere evocativo che trascende le distanze.
Mezzi di trasporto sempre antichi e sempre moderni, hanno attraversato i
tempi e le fantasie di intere generazioni, lasciandosi alle spalle una
densa scia di emozioni. Salire a bordo di un treno significa partecipare
a una vicenda collettiva e, molte volte, inaugurare un nuovo capitolo
della propria storia. Un mosaico di narrazioni che questa raccolta
riproduce – con misure e colori differenti – attraverso i racconti di
autori celebri e di professionisti della scrittura, impegnati in una
corsa all’inseguimento dei propri ricordi e della propria immaginazione,
nel tentativo di fermare sulla carta il mistero che ogni viaggio porta
con sé.
Così, nel racconto di Andrea Camilleri il treno è un
miraggio che si materializza al termine di una rocambolesca gincana
sulle polverose strade di Agrigento. Quello ricordato da Giovanni Fasanella è l’Italicus, il convoglio della tragedia, fatto saltare il 4 agosto 1974 dai membri di un’organizzazione neonazista. Per Raffaele La Capria è uno splendido fotogramma di viaggio: un dialogo senza parole, una lettura, un pensiero che fugge via ad alta velocità. Per Stefano Malatesta
è il mezzo che consente a un giovane gentiluomo di una delle più grandi
famiglie del Regno Unito, W. Ch., di prendere parte all’ultima carica a
cavallo del ventunesimo lancieri condotta sullo stile classico
napoleonico. Per Dacia Maraini il treno è un vagone ristorante
battuto da una pioggia ostinata, all’interno del quale si consuma
l’incontro notturno tra un’elegante signora e un uomo tanto affascinante
quanto pericoloso. Per Dante Matelli è lo scenario di una corsa adrenalinica, una tradotta toscana che corre verso la libertà. Per Vieri Razzini è la presenza importuna di una strana coppia che apparentemente ha deciso di farla finita. Per Sandro Viola è, infine, l’eco di una dorata gioventù dietro cui si annida la violenza della realtà.
«Per
molto tempo l’idea di una simile raccolta mi è ronzata in testa. Fino a
quando l’anno scorso mi sono deciso a telefonare a molti miei amici
chiedendo loro un racconto che potesse essere intitolato grossomodo Viaggio in treno con suspense,
titolo che poi è rimasto. Quando qualcuno mi chiese se i racconti
potevano essere veri o inventati e le vicende tragiche o esilaranti,
risposi che gli autori avevano la massima libertà e un solo obbligo,
quello di costringere il lettore a sfogliare pagina dopo pagina tutti i
capitoli senza potersene distaccare, come al tempo dei feuilletton».
Stefano Malatesta, curatore del libro
Gli autori:
Andrea Camilleri, Giovanni Fasanella, Raffaele La Capria, Stefano Malatesta, Dacia Maraini, Dante Matelli, Vieri Razzini, Sandro Viola.
Euro 12,00 - 260 pagine
I LIBRI DELLA CIVETTA
Giugno 2012 |
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FRANCISCO GONZALEZ LEDESMA Il peccato
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Un
signore distinto muore in un bordello di lusso e per evitare scandali
viene portato in strada e messo, seduto, su una panchina della piazza.
Compaiono due uomini vestiti da prete, prendono il defunto come se
stesse dormendo, e lo caricano su un’auto. Una donna assiste alla scena.
Questo è il sorprendente inizio di Il peccato, e ancora una
volta a investigare sul caso è Méndez, che dovrà nascondere la scomparsa
di Paco Rivera, morto in un postribolo d’alto bordo, frequentato da
personaggi molto potenti. Poco più tardi, un altro omicidio, perpetrato
in modo ripugnante, porta a galla una rete sotterranea in cui sono
coinvolte parecchie personalità in vista. E fortuna che lui, Méndez, non
ha paura dei «poteri forti». Perché questa volta non si tratta di
delitti qualsiasi, ma di crimini che coinvolgono banchieri, uomini
politici e non solo. Crimini che Méndez dipana come un’oscena trama del
male che alberga nella natura umana.
Tra
scenari diversi (Madrid, Barcellona e Parigi), di fronte a situazioni
criminali complicatissime, l’investigatore triste e integerrimo svela,
infatti, i moventi per niente futili che hanno originato gli efferati
omicidi.
Romanzo criminale perfetto, in cui la verità è, come sempre, sotto i nostri occhi e, tuttavia, abilmente celata, Il peccato ha vinto in Spagna il Premio Hammett Internacional e ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico e di critica.
«Maestro di scrittura, Ledesma è un virtuoso del sarcasmo, un acrobata dell’ironia disincantata».
la Repubblica
«Il più grande scrittore contemporaneo di romanzi criminali si chiama Francisco González Ledesma».
Concita De Gregorio
«Un grande narratore che riesce a trasmetterci il palpito di una città misteriosa e attraente come Barcellona».
El Diario Vasco
«Una scrittura precisa, quasi chirurgica, dotata di un’ironia suprema».
La Opinion
Francisco González Ledesma è nato a Barcellona nel 1927. A 21 anni ha vinto il Premio Internazionale per il Romanzo con Tiempo de venganza assegnato
da una giuria in cui erano presenti Somerset Maugham e Walter Starkie.
Durante il franchismo ha scritto una serie di romanzi, censurati dal
regime, che gli hanno permesso di ottenere il Premio Planeta e per ben
due volte il Premio Mystère per il migliore romanzo straniero pubblicato
in Francia. Caporedattore di «La Vanguardia», ha scritto, tra l’altro, Cronica sentimental en rojo, Premio Planeta 1984, e Soldados. Con lo pseudonimo di Enrique Moriel, ha scritto La ciudad sin tiempo. Con Giano ha pubblicato Mistero di strada, che ha avuto uno straordinario successo di pubblico e di critica e ha vinto il Premio Novela Negra 2007, Storia di un dio da marciapiede (2009) e La dama del Kashmir (2009).
Traduzione dallo spagnolo di Paola Tomasinelli
Euro 13,99 - 432 pagine
I LIBRI DELLA CIVETTA
Maggio 2012
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NADINE MONFILS Le vacanze di un serial killer
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I
Destrooper sono in partenza per una villeggiatura sulla costa del mare
del Nord, senza immaginare a quale girandola di sventure stanno andando
incontro. Alfonse, il capofamiglia, ha una grande passione: la macchina.
Le dedica la maggior parte del suo tempo libero ed è di un kitsch
assoluto: cerchi in lega dorata, volante in pelle di zebra, coprisedili
leopardati e un impianto stereo da sfondare i timpani. Guai a chi gliela
tocca! Sua moglie Josette, a parte un cappello che sembra un lampadario
e l’intenzione di spassarsela in un dolce relax fatto di spiaggia e di
shopping, non sembra avere in testa molto altro. E i due figli
adolescenti, Steven e Lourdes, smettono di riprendere tutto con la
telecamera solo quando si tratta di fumare uno spinello. Infine, a bordo
della sua vecchia roulotte agganciata alla macchina, c’è la nonna,
ovvero la detestata suocera di Alfonse, esuberante e imprevedibile, che
non disdegna affatto di farsi una sveltina con chi le capita a tiro. La
vacanza prende subito una brutta piega: lungo la strada un motociclista
infila una mano dentro la macchina e scippa la borsa di Josette
contenente tutto il denaro delle ferie, e la roulotte si sgancia con la
nonna dentro senza che gli altri se ne rendano conto. A complicare il
quadro c’è la bella idea di Steven. Con la complicità della sorella
s’infila nelle toilette di un autogrill per rubare qualche scena
triviale posizionando la telecamera in modo invisibile; ma una volta
risaliti in macchina, i due ragazzi si accorgono di avere ripreso un
cadavere riverso sul pavimento. E non un cadavere qualsiasi! È il
motociclista che ha scippato la madre! È solo l’inizio. Omicidi,
tradimenti, alberghi allagati e occultamenti di cadaveri, nonché un
biglietto milionario della lotteria che passa di mano in mano, sono gli
ingredienti principali pronti a condire di sciagure la vacanza dei
Destrooper. Corrosivo, scorretto, grottesco, irresistibile, sostenuto da
dialoghi serrati ed espliciti, Vacanze di un serial killer ha
dominato le classifiche dei libri più venduti in Francia, descrivendo le
manie, le pose, le frustrazioni, le miserie, gli smacchi e le
spavalderie di una qualsiasi famiglia del nostro tempo.
Le
irresistibili vacanze dei Destrooper tra omicidi, tradimenti, alberghi
allagati, occultamenti di cadaveri, scippi e manie di grandezza.
«Questo
libro è un piacere, mai volgare, sempre spassoso, fantasioso. Nadine
Monfils è una superdotata dello humour nero, la regina dello
sconveniente. Non fa ridere, ma singhiozzare, soffocare… Questo libro
lascia senza fiato, la pancia dolorante, la gola secca, gli occhi pieni
di lacrime, i nervi a fior di pelle, in uno stato comatoso… per le
risate!!! La figlia di Audiard e di Lautner».
Gérard Collard Le Magazine de la santé-France 5
«Un
romanzo molto ben fatto, un omaggio veritiero al gergo parlato nel
quale l’autrice, la belga Nadine Monfils, non tralascia di urlare il suo
amore per il proprio paese».
L’Echo de la Corrèze
Nadine Monfils è belga e vive a Montmartre. Ha scritto una quarantina di romanzi, tra cui due gialli di notevole successo, Monsieur Émile e Une petite douceur meurtrière, entrambi editi da Gallimard. Regista, ha diretto Madame Édouard,
in cui mette in scena il commissario Léon, già protagonista di una sua
serie poliziesca che oggi compare in alcune antologie delle scuole
superiori. Ha inoltre pubblicato con Belfond Babylone Dream, premio Polar 2007, Nickel Blues, premio Lycéens de Bourgogne 2008, Tequila frappée(2009) e Coco givrée, premio Ville de Limoges 2010.
Traduzione dal francese di Roberto Boi
Euro 12,00 - 240 pagine
I LIBRI DELLA CIVETTA
Maggio 2012 |
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NELE NEUHAUS Ferite profonde
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David
Joshua Goldberg, novantaduenne ebreo appena tornato in Germania dopo
sessant’anni trascorsi negli Stati Uniti, viene ucciso nella sua casa di
Kelkheim. Le modalità dell’omicidio fanno pensare a una vera e propria
esecuzione: un colpo alla nuca sparato mentre la vittima era in
ginocchio. Ancora più sconcertanti poi sono i ritrovamenti successivi:
un numero, 16145, scritto col sangue su uno specchio e un tatuaggio,
scoperto nella parte interna del braccio dell’anziana vittima, in tutto e
per tutto identico a quello delle SS. Un ebreo con un tatuaggio
nazista!? Il commissario capo Oliver von Bodenstein e la collega Pia
Kirchhoff cominciano a indagare, ma la situazione si complica
rapidamente. Nel giro di pochi giorni vengono uccise altre due persone:
un uomo di ottantasei anni e una donna di ottantotto, entrambi
«giustiziati» con un colpo alla testa esploso da una vecchia pistola
risalente alla seconda guerra mondiale. A legare le vittime, oltre
all’età avanzata e al misterioso numero 16145, è anche il fatto che
tutte e tre fossero state invitate all’ottantacinquesimo compleanno di
Vera Kaltensee, una ricca vedova della zona che vive insieme con
l’ambiguo figlio Elard. Cosa c’entra un’abbiente signora con simili
efferati delitti? E che parte ha nella vicenda lo sfuggente Elard? Per
rispondere a queste domande e catturare un serial killer la cui fama
oltrepassa ormai i monti del Taunus, Bodenstein e la sua squadra
dovranno lavorare senza sosta e scavare a fondo nel passato, fino a
imbattersi in un oscuro evento della Prussia orientale degli anni
Quaranta. Un evento che continua a lacerare e lasciare ferite profonde.
Nele
Neuhaus colpisce ancora: il secondo appuntamento con gli investigatori
più famosi della Germania, Oliver von Bodenstein e Pia Kirchhoff.
Soltanto il primo titolo della serie ha già venduto 1 milione di copie.
«Nele Neuhaus, una scrittrice che farà molta strada».
Mauro Castelli, Domenica Il Sole 24ore
«Un
romanzo avvincente che incrocia con perizia conflitti e destini del
piccolo borgo, disposto a tutto pur di proteggere le proprie oscure
verità».
Il Manifesto
«Un
plot assillante, con continui ribaltamenti di situazione, che incatena
il lettore alla pagina successiva e lo tiene avvinto fino al colpo di
scena finale».
Piero Soria, TTL Stampa
«Che Nele Neuhaus sappia scrivere in maniera avvincente, non c’è alcun dubbio».
Main Echo
«I
suoi assassini non sono psicopatici, serial killer, asociali. Sono
persone normali, che fino al momento del crimine hanno vissuto esistenze
del tutto simili alle nostre».
Giessener Allgemeine
Nele Neuhaus
è nata in Germania nel 1967 e, prima di diventare scrittrice, ha
studiato Giurisprudenza, Storia e Letteratura, e ha lavorato in
un’agenzia di pubblicità. Biancaneve deve morire, il suo primo romanzo,
già pubblicato in questa collana, è stato, e continua a essere, un
successo internazionale straordinario. Oliver von Bodenstein e Pia
Kirchhoff, i due investigatori, sono diventati dei personaggi popolari e
Nele Neuhaus si è conquistata larga parte dei lettori e del credito dei
thriller di Stieg Larsson.
Traduzione dal tedesco di Emanuela Cervini
Euro 13,99 - 528 pagine
I LIBRI DELLA CIVETTA
Giugno 2012
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