I segreti di Sible Pelden di Stella Gibbons
In libreria da mercoledì 22 febbraio
“Siamo negli anni ’30 nella campagna inglese dei cottage, dei garden party, del ballo charity. Ed è qui, in un’atmosfera dove parlare di soldi è volgare ma, di fatto, solo di quelli ci si interessa che, l’autrice, Stella Gibbons, cronista dell’Evening Standard, ambienta la sua rivisitazione della favola di Cenerentola...”
Alessandra Rota, "la Repubblica Sera", 15 febbraio 2012
In libreria da mercoledì 22 febbraio
“Siamo negli anni ’30 nella campagna inglese dei cottage, dei garden party, del ballo charity. Ed è qui, in un’atmosfera dove parlare di soldi è volgare ma, di fatto, solo di quelli ci si interessa che, l’autrice, Stella Gibbons, cronista dell’Evening Standard, ambienta la sua rivisitazione della favola di Cenerentola...”
Alessandra Rota, "la Repubblica Sera", 15 febbraio 2012
Viola,
giovane commessa senza futuro, accetta di sposare il noioso Theodore, il quale
tuttavia è così opportuno da morire di polmonite poco dopo le nozze. Senza un
soldo Viola, ventunenne, è costretta ad andare a vivere in campagna con la
famiglia di lui: l’orrendo signor Wither, ossessionato dai soldi, la sbiadita
signora Wither, che disapprova chiunque non sia serioso e insignificante, e le
cognate che hanno da tempo superato la trentina - la rigida Madge, tutta sport
e cani, e la nevrotica Tina che ha tentato molte carriere senza riuscire in
nessuna. L’allegra compagnia vive a Le Aquile, una casa fredda e respingente.
Dall’altra parte del bosco vive Victor, il classico Principe Azzurro e Viola,
naturalmente, s’innamora di lui, sognando un ballo, un matrimonio fastoso…
Dalla prima riga del romanzo, scritto nel 1938, il lettore si trova di fronte a una di quelle storie, meravigliosamente divertenti e aspramente ironiche, che ci regalano uno sguardo non molto lusinghiero sulla gente e la società. Stella Gibbons, rielaborando la favola di Cenerentola, fino all’ultimo ci fa credere all’esito classico e un po’ scontato della storia di un personaggio per poi portarlo su strade del tutto inattese, mostrando l’assoluta imprevedibilità dell’esistenza.
Stella Gibbons (1902-1989) si diplomò
in giornalismo alla London University nel 1923 e lavorò per la
“British United Press”, l’“Evening Standard” e “The Lady”. La Fattoria delle Magre Consolazioni, il suo primo romanzo,
fu pubblicato nel 1932 e divenne un immediato bestseller (tranne
che nello Stato Libero d’Irlanda, da cui fu bandito per l’esplicita
approvazione delle pratiche contraccettive). Da allora è sempre
stato in commercio, evento piuttosto raro nel mondo editoriale. Nel ’34 vinse il Prix Femina Vie Heureuse. Più volte adattato
per la televisione e la radio dalla BBC, nel 1995 John Schlesinger
diresse il film, la cui sceneggiatura fu scritta da Malcolm Bradbury. Le critiche furono in ugual misura positive e negative per lo
stesso motivo: era una donna ed era divertente. Inoltre l’aver
distrutto un genere, quello rurale, passionale-gotico molto in
voga all’epoca (si pensi a Thomas Hardy e D.H. Lawrence tra gli
altri) non le guadagnò una grande simpatia tra i critici. La Fattoria delle Magre Consolazioni non ha perso nulla
del proprio charme anche perché la Gibbons, con insolito acume,
tra le nascenti mode di quegli anni ne aveva colte e ridicolizzate
alcune, che ancora oggi dominano la nostra esistenza: la psicoanalisi,
il cinema e le star di Hollywood, un maschilismo mascherato da
intellettualismo.
Mi incuriosisce molto questa autrice, non la conoscevo! Anche "La Fattoria delle Magre Consolazioni" sembra intrigante! Grazie per il consiglio!
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