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Pupottina's favorites book montage

Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


Pupottina's favorite books »
L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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mercoledì 30 settembre 2009

n. 677 - Pelham 123: ostaggi in metropolitana

Pupottina si è precipitata a vedere Pelham 123: ostaggi in metropolitana, ma ne è rimasta molto delusa. A deluderla è stato soprattutto il personaggio interpretato da Denzel Washington. E' assurdo come personaggio, l'uomo qualunque che tratta e affronta un gruppo di criminali ed alla fine trova anche il tempo di comprare il latte e tornarsene a casa dalla famiglia, come se niente fosse. Comnuque, non è colpa sua. E' il personaggio che non piace a Pupottina.
Lodevole è la parte interpretata da John Travolta.
Molte sono le parti del film, legate ad latri personaggi, che risultano poco credibili.
VOTO 5

Voi, l'avete visto? Cosa ne pensate?

martedì 29 settembre 2009

n. 676 - Due amiche con le stesse menate


Frammento 44 per Penelope. Buona lettura!

Odio questo periodo dell’anno. O forse in realtà non ce n’è nessuno che mi piace. Oggi è una settimana dopo. L’incontro con l’uomo, Antonio.
Fuori piove a dirotto. È un giorno strano. Il tempo è capriccioso, furioso. A momenti la grandine batte sui vetri e sembra che voglia romperli.
In giornate come queste, in cui non ho voglia di fare un cazzo di niente, me ne sto a casa, stesa sul divano, ma non sono sola. In giornate come questa ci vuole un uomo, ma non sempre se ne ha uno a disposizione. No, non sono in compagnia dell’uomo, ma con un’amica, una vicina di casa, Marta.
Ce la prendiamo con calma. Stiamo con le gambe allungate sul divano io, sul tavolino lei. La televisione è accesa e blatera qualcosa che non ascoltiamo e che non ci colpisce più di tanto.
Ho preparato un caffè per lei, un cocktail per me. A momenti parliamo delle nostre cose. In altri stiamo in silenzio, senza preoccuparci di niente. Tanto siamo lì in due con le stesse menate.

n. 675 - Terrore cieco ... in casa Pupottina

Gino, caro Gino, grazie del dvd che ci hai prestato. E' stato un bel film da vedere!
Il film è Terrore cieco del 1971. Sì, è un po' datato, ma fatto bene.
Il pazzo psicopatico era un misterioso ed insospettabile killer di cui per quasi tutto il film si vedono soltanto dei particolarissimi stivali di cuoio. L'attrice principale è una meravigliosa Mia Farrow che interpreta la parte di una ragazza cieca, che non si accorge che in sua assenza uno psicopatico ha assasinato a colpi di fucile i suoi zii, la cugina ed il giardiniere che la ospitavano in una isolata casa di campagna, e continua a fare come se niente fosse, preparando caffè e bevendoli, comodamente adagiata, ora qua ora là, accanto ai loro cadaveri. Capisco l'essere totalmente cieca, ma l'olfatto nemmeno le funzionava tanto!!!
Purtroppo se ne dovrà accorgere dei delitti, perché l'assassino ritorna sulla scena del crimine, avendo dimenticato uno di quei braccialetti d'argento che un tempo si usavano molto, di quelli in cui sulla piastrina c'è inciso il nome. Diciamo che è come aver lasciato il biglietto da visita. Eheheheh!
C'è, però, un contro in questo film: alla fine del dvd, le scene del finale non si vedono. Il dvd era rovinato. Kevin e Pupottina hanno provato e riprovato disperatamente a farlo funzionare, ma niente. Supponiamo che, trovatasi nella vasca da bagno, con il killer che cercava di annegarla, Mia possa aver avuto la meglio, perché magari è arrivato il suo fidanzato a salvarla, come nelle migliori favole, ma non ne siamo sicuri e vorremmo averne conferma.
Comunque la coppia felice, Kevin-Pupottina, almeno ha visto in faccia l'assassino, il tipo che portava quegli stivali di cuoio con tacchetto e stella bianca anteriore. Disgustosi!!!

Se qualcuno ricorda di averlo visto questo film e, magari, ne ricorda il finale, può gentilmente farlo sapere a Kevin e Pupottina?

lunedì 28 settembre 2009

n. 673 - The Bourne Identity con Pupottina

Ciao Amici Blogger e GRAZIE per essere sempre qui. Stavo iniziando a pensare di chiudere il blog, poi ho pensato a voi ed ho deciso di diminuire i post giornalieri. Infine, ho deciso, di strafare, per voi, come sempre. E' che mi dispiaceva non rendervi partecipi dei film che ho visto in questi giorni e che mi sono piaciuti tantissimo.
Oggi inizio con The Bourne Identity, il primo della trilogia di film con Jason Bourne, un super film d'azione, tratto da un libro di Robert Ludlum, che Pupottina si ripromette di leggere, come sempre e chissà quando lo farà realmente.
Nel film, oltre a Matt Damon, c'è anche una bellissima parte o particina con Clive Owen.
Sarebbe bello alzarsi il lunedì mattina con almeno un quinto della sua energia ...
Ecco un video per farvene un'idea ...

domenica 27 settembre 2009

Larsson e la Trilogia Millennium




Chi ha intenzione di leggere il libri, è bene che si fermi qui.

Buona domenica! ^_________^
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Chi li ha letti, può continuare a leggere
e commentare con me questo post.

Si tratta di tre libri o di tre capolavori?
Considerando che dietro questi progetti editoriali non c'è nessuna squadra di ricerche o casa editrice che ha lavorato all'unisono per la creazione dei 3 monumentali tomi, poiché Larsson li ha presentato tutti in una volta e credo che anche l'editing sia stato veramente limitato, c'è da considerare questo giornalista scrittore come una mente geniale, dalla cui penna sono venuti fuori dei personaggi ben delineati e delle storie avvincenti.
Credo che dietro il personaggio Mikael Blomkvist si celi l'alter ego di Larsson, l'affascinante giornalista con la pancetta. Ma chi c'è dietro gli altri personaggi?
Ovviamente Pupottina si impegna a leggere tutta la saggistica che c'è dietro questo libro ed ha anche l'idea andare daccapo a Stoccolma, dopo aver, con tempestività, prenotato la visita guidata, relativa a Larsson. Sì, perché c'è anche quella.
Se è arrivata a dire di voler essere Lisbeth Salander e si è già procurata martello, pistola elettrica e gas lacrimogeno da borsetta (scherzo), non si farà mancare niente. ;-)
Dietro questi polizieschi, Pupottina ci ha trovato l'amore: contrastato, impossibile, senza senso, ma l'ha trovato. Ed, inoltre, non manca il sesso: una patina sessuale, anche estrema, con riferimenti ad abitudini o sevizie, che rientrano più nell'ambito poliziesco che sentimentale ed attraversano i tre tomi.

Nel primo libro, nelle prime 300 pagine, vengono delineati i due personaggi diversissimi che poi si incontreranno. Nessuno dei due è interessato all'amore serio, ai canoni della società che per ogni coppia prescrivono una casa, dei figli, la serenità e la quotidianità, in poche parole una famiglia. Però, qualcosa accade! Sarà un po' per l'interesse a risolvere un caso che diventa sempre più intricato, un
cold case che avrà dei risvolti singolari. Nel primo libro vivono anche insieme per un periodo. Poi, alla fine, lei lo vede in intimità con l'amante di sempre e crede di non essere adatta al suo modo, ma non ammette di amarlo. Compie solo una scelta: escluderlo dalla sua vita. Però, non sempre le decisioni vanno di pari passo con la realtà (in questo caso, letteraria). Un anno dopo, c'è chi la odia e la vuole morta e si tratta di più di una persona, il tutore legale e il padre. Tutti hanno dei conti in sospeso con lei che in breve tempo, vista la sua particolarità ed il suo passato e presente, diventa un fenomeno mediatico, ma più si indaga su di lei e più ci si rende conto che il suo profilo da ritardata non corrisponde alla realtà. Lei è un po' come una Pippi Calzelunghe. Questo anche per ricollegarla alle origini comuni con quest'altro personaggio della letteratura per bambini di tanti anni fa e con cui la stragrande maggioranza dei bambini, anche italiani, è cresciuta. Anche Larsson ne era un grande fan ed, infatti, molti dei suoi personaggi hanno nomi che riprendono alcuni dei personaggi della fortunata serie di racconti per bambini. Dicevamo che Lisbeth è la donna dal corpo da bambina che custodisce un forziere pieno di soldi. Infatti, nel primo libro le accade anche questo: diventa ricchissima oltre ogni immaginazione. Nel secondo tomo, Lisbeth e Mikael si rincorrono di pagina in pagina, senza mai incontrarsi veramente. Lei lo vede in pub, ma non lo va a salutare, né segnala la sua presenza. Poi la vede lui, mentre viene aggredita. In seguito si parlano soltanto tramite mail irrintracciabili. Lei è un hacker è sa come trovare qualcuno o mettersi in contatto con lui. Lui riesce a trovare il suo nascondiglio e per un po', fra il secondo e terzo libro, ci vive anche. Si ritroveranno alla fine del secondo, ma lei sarà mortalmente ferita. Lui, però, avverte in tempo i soccorsi e le presta le prime cure e lei sopravviverà, quasi miracolosamente, in considerazione anche di quello che farà dopo. Lisbeth è incredibile, ne ha passate tante e la voglia di lottare e riscattarsi non le manca. Lui l'aiuterà in tutto questo, anche se a distanza, poiché lei sarà in isolamento per tutte le prime 700 pagine. Tuttavia basta così poco, un cellulare ed un palmare, per renderla in grado di tirarsi fuori dai guai anche questa volta. Da fenomeno mediatico, diventerà l'episcentro di un caso internazionale che coinvolgerà i servizi segreti e la misteriosissima Sezione. Come dire che cembra quasi una favola in cui niente è impossibile? E' chiaro che risolverà tutto e consegnerà i cattivi ai loro carnefici, senza mai sporcarsi le mani più di tanto ed uscendo immacolata dalle accuse e dal processo. Quando ormai siamo certi di due cose, Mikael è fidanzato con una donna agente segreto e Lisbeth continua ad essere confusa sessualmente ed entrare ora in un letto ora in un altro, i due si incontrano e gli ammiccamenti ci fanno capire che resteranno amici, ma non sappiamo quale sarà il limite che si imporrano.

Leggendo Wikipedia, Pupottina ha appreso che ci sono altre 200 pagine, appunti per il seguito. Nei progetti di Larsson c'erano 10 volumi che avrebbero raccontato ed approfondito, di volta in volta, questi personaggi, ma ormai non sapremo più quali erano i suoi progetti e come sarebbe andata avanti la storia fra i due.
Nel suo, unico e vecchio, testamento Larsson disponeva la sua eredità a favore dell'allora partito socialista svedese, ma non immaginava nemmeno quanto sarebbe diventato ricco. I suoi beni ed i proventi del libro, secondo il tribunale spettano al padre ed al fratello, mentre niente andrà alla compagna che è vissuta con lui per 32 anni.





Voi, che cosa ne pensate?

sabato 26 settembre 2009

n. 671 - Pupottina e i Parrucchieri per cani


Non ricordo più su che canale di Sky ho visto un pezzo di questo programma, ma ne sono rimasta nauseata ... Ho spento anche la tv.
Capisco l'amore per i nostri amici domestici, ma l'esagerazione di mandarli dal parrucchiere per renderli più belli non la condivido ... Forse perché penso che per i cani possa essere una tortura.
Non sapevo che esistessero anche scuole e corsi di aggiornamento per coiffeur per cani.
Eheheheh, ed a volte quelli che studiano per diventare parrucchieri per cani preferiscono dedicarsi alle persone ... ed i risultati si vedono ... O_O
Buon weekend ad animalisti e non ...

^_________________^

Ah, voi, che cosa ne pensate?

venerdì 25 settembre 2009

Uomini che odiano le donne - Film

Un dvd,una serata in casa di Pupottina e Kevin, con il solito onnipresente Gino e, non ci crederete mai, anche una new entry. Ed alcuni di voi sanno di chi si tratta perché le notizie sono trapelate, anzi le ho fatte trapelare per l'eccitazione. Eheheheh. La new entry era la mia amica Dana.
Non ricordo se ve lo avevo detto. Ho fatto anche una mini ricerca nel mio blog, ma non ho trovato niente. Gino la conosceva già e non gli era stata del tutto indifferente. Anzi.
Comunque, non divaghiamo e parliamo del film che, se vi è sfuggito il titolo del post, è Uomini che odiano le donne, tratto dall'omonimo libro di Stieg Larsson che tanto ha elettrizzato e catturato l'attenzione di Pupottina con l'intera Trilogia Millennium (trovate le tre recensioni dei libri, fatte da Pupottina, QUI).
Pupottina l'ha trovato a dir poco favoloso. Aveva già letto, in giro per i blogger, recensioni tiepide al riguardo, da parte dei fortunati che lo avevano visto al cinema. Pupottina ne è stata entusiasta. Il film è stato emozionante ed avvincente come il libro, non di più, ma neanche di meno. Molto fedele, anche se con qualche piccolissima modifica, per esigenze filmiche. Magari avrebbe reso più brevi e meno cruente le scene dello stupro di Lisbeth, ma sicuramente si sarebbe perso qualcosa se gli spettatori non conoscevano il libro.
Gli attori svedesi calzano alla perfezione l'idea che Pupottina si era fatta durante la lettura.
Pupottina non sa se è per la suggestione che il libro ha lasciato dentro di lei, ma l'attore che ha interpretato Mikael Blomkvist l'ha trovato tremendamente sexy. Sicuramente, era stato il libro ad averlo reso così interessante ...
Alla fine della visione, Pupottina era molto più simile a Lisbeth, che a se stessa. Era in fase di possessione salanderiana. ;-)
Non a caso, oggi esce nelle sale il secondo film della trilogia, ma lo sapete già. Figuriamoci se non ve l'ho detto. ^____________^ Pupottina è già in sala ...

E, voi, che cosa ne pensate? Il film vi è piaciuto o avete preferito il libro?

n. 669 - Lisbesth Salander e nient'altro

Non avrei altri film da proporvi questo weekend, oltre a LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO, ma voglio essere democratica e dirvi cos'altro c'è, perché posso capire che non tutti la pensate come me o avete i miei stessi gusti. Anche se in questo è Millennium dipendenza o anche, perché no, ossessione. ;-)
E' il secondo libro della Trilogia.
Ci sono anche:

Baarìa
District 9
Bandslam - High School Band

giovedì 24 settembre 2009

n. 668 - Uno su dieci preferisce la baby sitter

Attenzione a chi fate entrare nelle vostre case!
Nella precedente mail la nostra amica anonima ci aveva parlato della sua storia: il marito l'aveva lasciata per la baby sitter che durante le vacanze estive avrebbe dovuto accudire il bambino di 5 anni e darle una mano poiché era incinta di un secondo figlio.

"Cara Pupottina, ti scrivo per rispondere alle tue domande.
Tuo marito conosceva già la baby sitter o è stato un colpo di fulmine?
Non la conosceva, ma abbiamo fatto diversi colloqui con varie persone prima di sceglierla. Credo che la decisione definitiva l'abbia presa lui, ma non credo che avrebbe messo in casa nostra una sua amante, anche se poi lo è diventata per le sue debolezze.
La baby sitter ne ha fatto parola con te?
No, non ne abbiamo mai parlato. In realtà, era mio marito che gestiva la situazione per non farmi preoccupare di niente. Adesso capisco il reale motivo per cui lo faceva. L'abbiamo scelta troppo giovane, bella e in forma.
Hai notato qualcosa di strano durante la vacanza o per te è stato un fulmine a ciel sereno?

Mi dispiace dire che non ho notato niente o sospettato niente. Ero sempre stanca ed il caldo di quei mesi non mi aiutava. Forse ho anche trascurato mio marito, ma in quelle condizioni, non ero nemmeno molto di compagnia.
Tu, cosa hai intenzione di fare? Lo perdonerai oppure no?
Non credo proprio. Lui comunque non ha mostrato ripensamenti. Adesso è in affitto con lei. Io ho preso un avvocato e con il suo gestiranno la situazione, anche relativa agli incontri con l'altro figlio e quello in arrivo. Però, lui non sembra molto interessato nemmeno al figlio che già abbiamo che vede anche meno delle volte che gli sarebbero concesse. E' come se fosse stato risucchiato in questa nuova vita che si è creato ed avesse dimenticato la vita precedente. Anche i miei suoceri lo appoggiano ed i nostri rapporti ormai credo siano definitivamente compromessi."

Mi addolora sapere di questa situazione che non cambia, ma peggiora. E' ancora troppo presto per darlo davvero per disperso. Solitamente, dopo un po' di mesi, le infatuazioni cessano. Non credo sia amore, ma passione, la loro. Tornerà a ragionare, prima o poi, e sicuramente se ne pentirà, ma se decidi di non riprenderlo, anche per come si comporta attualmente con il figlio che già avete, non mi sento di colpevolizzarti, così come non credo tu abbia colpe nel tuo allontanamento da lui e del suo avvicinamento alla baby sitter che era lì, pagata, per assistere il bambino e non il padre. La professionalità va a farsi benedire sempre più spesso.
I suoceri frequentemente, in queste situazioni, appoggiano le decisioni dei figli, però non credo che dimenticheranno che, con te, hanno già quasi due nipoti. Pensa a te e ad i tuoi figli. Il futuro si vedrà. Dimostrandoti decisa e convinta lui potrebbe recuperare il lume della ragione e non buttare al vento una storia importante ed una famiglia che già aveva costruito.

Voi, che cosa ne pensate?

n. 667 - E gli uomini le vogliono così ...

Oggi la Posta dei Consigli inizia sin dal mattino. Ecco dei consigli per le donne che vogliono un uomo da amare ad ogni costo e lo trovano diverso da come lo vorrebbero o lo hanno immaginato. Quindi, per loro sarebbe utile sapere come la pensano e come la immaginano la loro donna potenziale. Ecco per voi la soluzione all'enigma: come dovrebbe essere la donna che ogni uomo vorrebbe al suo fianco.

Deve amarlo incondizionatamente, qualsiasi cosa accada.

Deve essere la compagna con cui fa del SESSO strepitoso, il più spesso possibile.


Deve essergli amica, confidente e dargli stimoli continui in ogni settore della sua vita.


Perché tutto questo lo renda davvero felice, l'uomo deve fare in modo che le tre donne non si incontrino mai.
E' inutile, per l'uomo, che pretende troppo dalla vita, una sola donna non basta.
Idem per le donne!

Voi, che cosa ne pensate?

mercoledì 23 settembre 2009

n. 665 - Un pensiero che tormenta ...


Tutti lo abbiamo ...
Il vostro qual è?

martedì 22 settembre 2009

n. 664 - Perché ci avresti scommesso?


Frammento 43 per Penelope. Buona lettura!

Credeva questo, ma niente era vero.
«E i maschietti, sì, finiscono per fare sempre a botte. Ed anche io.»
«Ci avrei scommesso»
«Meno male che ho due femmine!» si lasciò sfuggire un sorriso, sonoro, melodioso e mi fisso dritta negli occhi.
«Perché ci avresti scommesso? Ho l’aspetto di uno rissoso o che mena mani facilmente.»
Il “menare mani” mi aveva intrigata, ma non potevo verificare.
«No. L’ho detto così. Per dire. È normale, credo.»
«E tu non giocavi con i bambini?»
«Aha! Che domanda! No. Assolutamente. Li evitavo. Ero molto tranquilla ed i maschi sono delle pesti con la fissa di fare la guerra.»
«O di fare l’amore, ma da grandi.» concluse.
Mi sconvolse.
Fece di nuovo quel suo sorriso che mi dava serenità. Quello dell’uomo che è nel letto accanto a te ed è soddisfatto perché ha appena finito di fare l’amore.
Fui percorsa da un fremito che cercai di tenere a bada.

n. 663 - Indovinate dove l'ho scattata?


Foto scattata da Pupottina in vacanza ... a ...

Indovinate voi dove ...
;-)

Anaconda, preda di Testa Fresca


Bellissima, irresistibile e lussuriosa è la cugina di Str-bip, di cui eredita le caratteristiche comportamentali di assenza di affidabilità verso le amiche e caparbietà nel soffiare gli uomini al gentil sesso con cui entra in contatto. Adesso si aggira misteriosamente intorno a TDF. Che intenzioni ha? Qual è l'uomo cui aspira? Non vorrà entrare pure lei a far parte dell'harem di Testa Fresca? Non lo sa che è tutt'altro che un affare!!! Bisognerebbe avvertirla!
QUI i precedenti post di Anaconda.

lunedì 21 settembre 2009

n. 662 - Giada ritorna a scuola in cerca di ...

Ciao Amici Blogger! La ricordate la piccola Giada? Gli undici anni non li ha ancora fatti, ma dalle elementari è passata alle medie.
Sua madre è contentissima che abbia cambiato completamente i compagni di scuola. Lei un po' meno.
Credo sia rarissimo passare al livelli di studi superiori senza portarsi nemmeno un compagno della scuola precedente, ma è questo che è capitato a Giada. La piccola ha affrontato con coraggio i primi giorni di scuola ed ha già iniziato a fare amicizie, però spero non inizi subito ad impelagarsi in complicate vicende amorose che poi la fanno soffrire, come le è già capitato alle elementari, e che soprattutto la distraggano dagli impegni scolastici.

n. 661 - La libertà dell'amore di Osho

"Qualunque cosa
distrugga

la libertà
non è amore.

Deve trattarsi
di altro,
perché
amore e libertà
vanno
a braccetto,

sono due ali
dello stesso
gabbiano"


Osho

domenica 20 settembre 2009

La regina dei castelli di carta di Stieg Larsson

Pupottina è sempre più entusiasta e soddisfatta dell'acquisto fatto. Forse dovrebbe fare un post unico per la trilogia. Eheheheheh! Ci penserà. ;-)
Si rende conto, però, di una cosa: sarà difficile trovare un altro libro, un altro poliziesco, allo stesso livello dei libri di Larsson. E sapere che purtroppo non ne potrà scrivere più altri (in quanto morto a 50 anni di infarto, mentre era in redazione: esattamente come morirà uno dei suoi personaggi, Morander, che vivono per il lavoro, pur avendo un male incurabile) è una fitta cuore. Scusate il gioco di parole! Per molto, molto tempo, mi vedrò costretta a sospendere questo mio hobby di leggere polizieschi ed altro, poiché niente è in grado di equiparare questi polizieschi.
Dopo Uomini che odiano le donne e La ragazza che giocava con il fuoco, eccomi qui a parlarvi di questo poliziesco che assume caratteri internazionali e presenta donne che hanno una tale forza e coraggio che ogni altra vorrebbe essere uguale.
Però, c'è altro da dire, per avvertire chi vuole entrare nel mondo presentato da questo libro: considerando le oltre 800 pagine, preparatevi ad avere una tendinite o a fare sollevamento pesi. O_O
Stavolta, nonostante Lisbeth Salander sia immobilizzata in un letto d'ospedale, la fantasia di Stieg Larsson riesce a creare una nuova avventura che è il seguito delle precedenti e riprende esattamente da dove l'avevamo lasciata nel secondo volume, ma ad essere coinvolti nella storia e nelle indagini ci sono tanti nuovi personaggi e molte più donne, oltre a quelli già conosciuti.
Può essere utile, anche qui, prendere nota dei personaggi, prima di trovarne così tanti da non ricordarne con esattezza le funzioni, l'essere pro o contro.
Non lo so se vi ho trasmesso la passione che i libri di Larsson mi hanno trasmesso a tal punto da arrivare a dire: "Kevin, voglio essere come Lisbeth Salander!"
Ma come mi è saltato in mente? Lei è un metro e cinquanta con il corpo di una bambina, le tette rifatte, un caratteraccio da sociopatica e nel complesso deve essere bruttarella forte, nonostante a lei ci si affezioni perché complessivamente è una persona speciale. Alcuni in lei vedono addirittura una lesbica satanista, psicopatica, schizofrenica e paranoica, ma lei è sempre quella che riesce a leggerti dentro e può arrivare fino a tatuarti addosso "Io sono una sadico porco, un verme ed uno stupratore", cioè un bastardo.
VOTO 9+

Chi ha intenzione di leggere il libro, è bene che si fermi qui.

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Chi lo ha letto, può continuare a leggere e commentarlo con me.

Ecco ricominciamo il percorso con chi sa perfettamente di cosa parlo, in quanto si è lasciato coinvolgere da questi libri.
Lisbeth Salander, come abbiamo visto alla fine del secondo tomo (vista la consistenza del numero di pagine), è stata ferita mortalmente. Anzi per un momento abbiamo anche pensato che ormai sarebbe rimasta sotterrata dietro la casa di suo padre, ma invece, non si è arresa ed è stata anche fortunata riuscendo a venire fuori dalla buca in cui era stata sepolta. La sua fortuna aumenta, perché l'uomo che lei ama, Mikael, riesce a trovarla in tempo per avvertire i soccorsi che tempestivamente la portano dove rimmarrà per quasi 800 pagine. Ma il mondo per una come lei non è mai così limitato, poiché le bastano un cellulare ed il suo palmare per riuscire ad aiutare gli altri. Alla fine è sempre lei che mette i risultati delle ricerche sulle labbra degli altri. Però, Larsson, nelle scene d'azione, ha inventato nuovi personaggi, sempre donne, sempre super donne, diverse da Lisbeth, come la sensuale e spregiudicata Erika, la muscolosa e gelosa Monica, la dolce ed agguerrita Susanne, la professionale ed empatica Annika e l'intelligente ed intuitiva Sonya. Ce ne sono anche altre con parti minori, ma comunque utili all'evoluzione delle vicende. Sono tutte donne che portano avanti l'evoluzione della storia, mentre Mikael Blomkvist cerca di trarre le conclusioni dei criptici messaggi di Lisbeth. Questi personaggi la dicono lunga su come Larsson apprezzava le donne e su quali fossero i suoi gusti femminili (illimitati). ;-)
Ancora una volta Lisbeth e Mikael si inseguono, di pagina in pagina, senza mai incontrarsi veramente. Soltanto a pagina 807 si incontreranno, ma Lisbeth avrà altro da fare prima. Affinché il cerchio, che ha come centro lei, possa chiudersi, deve trovare eliminare tutti i cattivi che dal secondo sono arrivati al secondo libro, ma alla fine non si trasforma in un'assassina. Sceglie sempre la legge e riacquista dignità agli occhi dell'opinione pubblica.
Anche in questo libro, sono intricate le vicende amorose fra i vari personaggi. Mikael è l'uomo con la pancetta che fa impazzire le donne, è l'intellettuale coraggioso e perspicace che ha bisogno della più brava hacker che conosce. La rispetta, ne è affascinato e si ostina a difenderla a tutti i costi, ma in fondo non sa esattamente nemmeno lui cosa vuole. Passa da una relazione all'altra ed alla fine confessa alla sua amante ventennale di essersi innamorato di Monica e di volere con lei una storia seria.
Lisbeth, invece, dopo essere fuggita da Mikael, nel secondo tomo, perché è certa di amarlo, pensa e ripensa a lui, ma anche a Myriam Woo, la sua compagna lesbica, ma poi confessa anche a lei di non amarla e va sino a Parigi per dirglielo. Nel frattempo seduce uomini d'affari e ci prova anche con il suo avvocato, che però è donna e quindi denota di avere i gusti molto ampliati, rispetto alla maggior parte del genere umano.
Poi, inaspettatamente, il fidanzatissimo Mikael si presenta da lei e fa proposte ammiccanti di amicizia che si posso facilmente fraintendere e lei, pur ammettendo a se stessa di non provare più niente per lui, lo lascia entrare. Qualcosa nel suo carattere da sociopatica è cambiato o forse lo ama, ma non vuole ammetterlo, oppure semplicemente, quando arriva sera, ha voglia di fare sesso e chiunque le capiti a tiro e rientri nei suoi gusti è il benvenuto, uomo o donna che sia.



Voi, che cosa ne pensate?

sabato 19 settembre 2009

n. 659 - Pupottina sognava Patrick Swayze

Non lo so se vi interessa sapere come si è svolta la serata del 15 settembre 2009 a casa di Pupottina e Kevin. Era l'ora di cena e la coppia aveva in programma di guardare il film su Sky Cinema +24, ma era un giorno particolare, non importante, ma funereo. La notizia della morte di Patrick Swayze era scesa come una coltellata nella schiena di Pupottina. Quanti ricordi legati ai suoi film, ovviamente visti centinaia di volte insieme alla sua amica TDF, quando ancora non c'erano Kevin, DMW o Testa Fresca nelle loro vite. Erano gli anni dell'adolescenza e dei sogni, delle speranze per il futuro. Pupottina non si può lamentare perché alla fine ha sposato il sosia di Kevin Costner. TDF, invece, ancora cerca, ma questo nno toglie che frequenti uomini molto attraenti, desiderabili e, ahimè, troppo desiderati ...
Su Sky Cinema 1 alle 21 andava in onda un Tributo a Patrick Swayze della durata di meno di 10 minuti. Ovviamente, Pupottina ha insistito per vederlo. Era la scena finale di Dirty Dancing in cui l'attore dava il meglio di sè. Pupottina era commossa nel vederla, mentre Kevin era rigido: non voleva perdere l'altro film in programma per la serata. Quasi al momento del famoso salto, Kevin le dice: "Ma non si può cambiare canale?"
"Come? Kevin, pensa che su Canale 5 questa stessa scena la potremo vedere soltanto fra un'ora e mezza, non è un vantaggio vederla ora?"
Kevin l'avrebbe voluta uccidere Pupottina, pensando che tanto fra un'ora e mezza l'avrebbero riguardata sull'altro canale. Insomma, Kevin non aveva in programma una serata romantica e nostalgica, come Pupottina, ma d'altra parte lui non è cresciuto sognando Patrick Swayze. Kevin, in quel periodo, sognava questa o quest'altra ... poi per fortuna è arrivata Pupottina ... ;-)

Voi, che cosa ne pensate?
Chi sognavate da adolescenti?

venerdì 18 settembre 2009

n. 658 - Oggetti utili o solo pubblicizzati?

Durante l'abituale appuntamento con Cento Sveltine, Pupottina e Kevin si trovano a sorbirsi l'ennesima pubblicità. C'è, però, qualcosa di insolito che colpisce la loro attenzione e si pongono domande sull'oggetto in questione che è il Salva reggiseno Snips.
La domanda che li affligge è "Servirà davvero o è l'ennesimo oggetto che non utilizzeranno mai?"
Effettivamente, presi dalla mania dello shopping, a tutti capita di fare acquisti in maniera poco oculata ed essendo, per Pupottina e Kevin, questo un periodo di doverosa, ristrettezza economica, vagliavano l'acquisto dell'ennesimo oggetto reclamizzato.
La loro opinione è stata concorde sin da subito. Pupottina, però, ha voluto approfondire l'argomento e vedere anche delle altre opinioni. Ha cercato su YouTube il video della pubblicità, per farvelo vedere. Non lo ha trovato. Invece, si è imbattuta in una simpatica, abituale opinionista con una voce molto dolce ed un delicato e professionale modo di parlare. Pupottina non sapeva che esistessero questo genere di video e ne è rimasta meravigliata e favorevolmente colpita, anche perché, grazie al video, ha avuto conferma di quelli che erano i suoi pensieri.
Il video è QUI ed è di DolceVi79.
Visionando il video, Pupottina ha capito che il salvareggiseno non le serve per il solo fatto che non ha tutto il tempo di stare lì a sistemarlo prima del lavaggio e poi riempirebbe una lavatrice di palle bucherellate per poter lavare tutti i suoi reggiseni, poiché non ne lavi mai uno alla volta, ma quattro o cinque. Ha concluso che, per come è nella vita quotidiana, risolve prima a lavare a mano i suoi reggiseni, come ha sempre fatto, senza rovinarli o farli perdere o cambiare il colore. Inoltre, non saprebbe dove andare a cercarlo il Salvareggiseno Snips se le venisse voglia di fare un acquisto inutile per una irrefrenabile pulsione per la serie I love Shopping. Ciò non toglie che ha apprezzato la Video-Opinionista, la sua illustrazione del prodotto ed il suo parere: una vera e propria "televendita".

Quindi, Pupottina trova inutile l'acquisto del Salvareggiseno Snips ed anche Kevin appoggia la sua decisione. Sapete che, in famiglia, è bene discutere di tutto, soprattutto gli acquisti, oculati e non O_O.

Voi, che cosa ne pensate del Salvareggiseno?
Donne, lo usate o lo comprereste?

Uomini, lo fareste aquistare o lo regalereste alle vostre donne?

n. 657 - Woody, frodi alimentari e metro



Questo weekend, la vostra Pupottina andrebbe al cinema e non ci uscirebbe più per tutti i film che vorrebbe vedere.

Inizierebbe con ...


The Informant!

... e seguirebbe questa scaletta ...

PELHAM 1-2-3: Ostaggi in metropolitana
Basta che funzioni
Tris di donne e abiti nuziali











Voi, che cosa andreste a vedere?

giovedì 17 settembre 2009

n. 656 - Problemi di coppia rivelati agli amici

"Cara Pupottina,
so di aver fatto una cosa sbagliata. in realtà, ha iniziato mio marito. Ha parlato male di me ad alcuni amici: lamentandosi della nostra vita privata.
Pensa che qualche giorno fa mi sono sentita chiedere da una di loro "E' vero che state pensando al divorzio?" Ero talmente arrabbiata che, in un momento di nervosismo, tornata a casa, ho cominciato a urlare e gli ho anche tirato addosso il cellulare, colpendolo in testa. Non avevo mai fatto una cosa del genere, ma avevo davvero bisogno di sfogarmi. Poi mi sono calmata, gli ho chiesto scusa e abbiamo parlato. Ora la nostra vita sta tornando alla normalità, ma evitiamo di tornare sui discorsi che potrebbero farci litigare di nuovo. Nel frattempo, nulla mi toglie dalla testa la certezza di aver esagerato, passando dalla parte del torto. Che cosa mi consigli?"

Cara Amica Anonima, non credo affatto che tu sia dalla parte del torto. Magari hai avuto una reazione esagerata, tirandogli il telefono, ma a scatenare tutto è stata la sua confessione privata fatta ad un amico. Come è stato dimostrato dalla tua vicenda, gli amici non sono mai leali abbastanza, poiché di bocca in bocca la storia dei vostri problemi è arrivata a chi ha deciso di chiedere conferma a te, sapendo che, umanamente, non avresti potuto prenderla bene o avere una reazione diversa da quella che hai avuto. Certamente, lui ha sbagliato a parlarne con altri, non cercando prima di risolvere i problemi con te. Cercate di venire fuori dalla crisi insieme oppure, se reputate situazione troppo grave, andando da un terapeuta che, almeno, è legato al segreto professionale e non parlando al primo finto amico che vi ritrovate in zona. E comunque, avendo accertato che hai una buona mira, la prossima volta prova a lanciare gli oggetti contro un muro o dalla finestra, se vivete in una zona isolata.
Se vi amate reciprocamente ancora, sono sicura che potete risolvere ogni cosa, senza grandi liti, ma parlandone civilmente ed ammettendo ognuno le sue colpe: tu, il lancio a prova di campionessa mondiale, se davvero la reputi una colpa (io, non credo); lui, l'aver spifferato questioni private che hanno dato un bel po' di materiale su cui sparlare alla vostra cerchia di conoscenze. Le coppie parlano sempre male delle altre per esorcizzare i problemi che ognuna ha al suo interno. Per prevedere questi pettegolezzi, è bene non servire informazioni utili su un piatto d'argento. Spero che anche lui abbia capito che è bene non fidarsi della persona con cui si è già una volta confidato e l'abbia allontanata, poiché il vero problema, nella vostra coppia, è più lui o lei che te.

Voi, che cosa ne pensate?

n. 655 - Storie di suore, biglie e confidenze

Frammento 42 per Penelope. Buona lettura!

Allora mi affrettai ad aggiungere altro. Non volevo che rimanesse deluso dalle mie rivelazioni.
«Mi piacevano molto tutte quelle attività femminili come ricamare, cucire e fare lavoretti femminili. Ed andavo dalle suore a farli. Poi, chissà perché, con il tempo ho perso interesse ed ora sono un disastro.»
Probabilmente, mi stavo aprendo a raccontargli confidenze della mia vita, aspetti che potevano ritorcersi contro di me. Agli uomini queste cose non interessano davvero. Stavo sbagliando.
Lui, però, non confermò le mie paure.
«Ho capito. A me invece piaceva giocare con le biglie. Le collezionavo. A volte le ingoiavo e mi dovevano portare in ospedale per farmele togliere.»
Sorrise e mi guardò con uno sguardo di sfuggita. Quasi avesse un’improvvisa timidezza.
La confidenza, che mi aveva fatto, lo aveva reso vulnerabile ai miei occhi.
Credeva questo, ma niente era vero.

mercoledì 16 settembre 2009

n. 653 - Gioco da bambina per Penny

Frammento 41 per Penelope.
Buona lettura!

«E ti piaceva giocare con le bambole?»
Dal parlarmi delle sue bambine, ora mi interrogava sulla mia infanzia.
“Chissà perché?”
«Certo, che mi piaceva!» gli risposi.
«Ed altri giochi, come il girotondo? O il gioco della campana? Lo sai che lo hanno insegnato a scuola alla mia bambina più piccola?»
«Davvero? Sì, mi piacevano entrambi, ma ero maldestra e con niente mi facevo male e tornavo a casa piangendo piena di ferite. Per questo preferivo giocare con le bambine, almeno si preoccupavano per me e mi accompagnavano a casa. I bambini non l’avrebbero mai fatto.»
Non ci potevo credere. Mi stavo aprendo con un perfetto estraneo.
“Incredibile!”
Rispose con un’esclamazione al mio racconto.

martedì 15 settembre 2009

n. 652 - Penny, ti va di parlami di te?

Frammento 40 per Penelope.
Buona lettura!

Seduti in quel tavolo, in penombra, vicino ad una portafinestra aperta su un giardino interno, l’uomo mi continuava a parlare con familiarità, con amicizia, come se fossimo due amici di vecchia data, come se ci conoscessimo da sempre e non da meno di un’ora, complessiva.
Discorreva del più o del meno. Gli bastava una mia occhiata per valutare il mio sguardo come un sì o un no e proseguire nel suo discorso. Questo andò avanti per un po’, poi mi fece delle domande.
«Dimmi una cosa Penny … »
Gli avevo detto di chiamarmi Penelope e lui già mi aveva appioppato un diminutivo. Nemmeno mio marito, dopo anni di matrimonio, lo aveva mai fatto. Intendo, trovarmi un diminutivo.
Detto dall’uomo trasandato, con quel suo sorriso da dopo scopata, però, suonava terribilmente dolce.

n. 651 - Potevo essergli amica ...

Dopo il riassunto, ecco il Frammento 39 di Penelope. Buona lettura!

Non so quanto fossi nel pieno delle mie facoltà intellettuali, o completamente in preda di un raptus di follia, quando accettai di seguirlo in una caffetteria.
Pochi minuti dopo eravamo seduti in un tavolino appartato, che, fra l’altro, avevo scelto io.
"Chissà perché avevo scelto quel posto così intimo?"
Forse era meglio non pormi domande ed accettare, momento dopo momento, l’evoluzione delle mie azioni e la piega che la situazione stava prendendo. Mi chiesi più volte se avevo intenzione di iniziare una relazione con lui. E la mia risposta tutte le volte fu sì, ma io ero sposata ed anche lui.
Quindi, non doveva accadere nulla. Dovevo togliermi dalla testa quell’assurdità. Avrei potuto essergli amica. Sì, potevo essergli amica. Ed anche riconoscente del soccorso che mi aveva offerto in un momento di disagio.

domenica 13 settembre 2009

n. 650 - Pupottina e "Lie to me"

Nuovo telefilm per Pupottina e Kevin.
E' Lie to me ed è diverso dal solito. A risolvere i casi più intricati non si analizzano tracce di dna o scene del crimine con il luminol, ma si osservano con attenzione i volti, poiché, come dice il Dr. Cal Lightman, interpretato da Tim Roth, le persone mentono tutte nello stesso modo ed in media ognuno di noi mente tre volte ogni 10 minuti. Sembra incredibile, ma lo dice lui e se ci riflettiamo è anche vero. Lo facciamo in continuazione, anche con una semplice promessa. A volte per nascondere cosa pensiamo realmente o per non ferire qualcuno diciamo cose diverse da quelle che pensiamo e lo possiamo fare anche solo per compiacere la persona che ci sta dinanzi. Questa strategia la usiamo non solo con chi ci sta a cuore, ma anche con semplici conoscenti.
Sembra incredibile, ma nel corso del telefilm riescono a dimostrarti anche mostrando foto di personaggi pubblici che agiscono mentendo anche mentre tengono un discorso o un'intervista. Le micro espressioni che compaiono sul viso, mentre le persone mentono, sono universali e durano la frazione di un secondo e sono perfettamente reali. Se qualcuno cerca di imbrogliarci, invece, tendono a durare di più.


Voi, che cosa ne pensate? Mentiamo davvero così tanto?
Se sì e qualcuno imparasse a leggere i segni del nostro volto, riusciremo ancora a mentire o ci toccherebbe diventare sinceri?

sabato 12 settembre 2009

n. 649 - Segnali dal futuro o Knowing

Ah, cari Amici Blogger, Pupottina e Kevin hanno ripreso la loro costosa abitudine: il cinema. Nelle sale, c'era Segnali dal futuro con Nicholas Cage. Visto che è il secondo uomo di Pupottina, la scelta non poteva essere che per questo film, di cui subito vi parlerò. Fantascienza allo stato puro. Mistero. Profezie. Catastrofi. Ed un meraviglioso Nicholas Cage che mi fa sognare ...
Entrati in sala, la numero 3 del loro multisala preferito, Pupottina era scettica sul film che poi si è rivelato, durante la visione, a dire di Kevin: "E' un filmone!"
Infatti, è stato molto interessante, coinvolgente, con un ritmo rapido che di catastrofe in catastrofe porta all'Apocalisse che, per fortuna, secondo quelle predizioni profetiche, è stata il 19 ottobre del 2008.
Nicholas Cage è il bravo padre, ancora addolorato per la morte della moglie l'anno prima, e un ottimo insegnante di Astrofisica, l'unico in grado di poter comprendere la serie di eventi catastrofici, senza poterla fermare. Eppure, come succede nelle americanate, esce illeso, da catastrofi in metropolitana e financo quando gli cade un aereo sulla testa, con le sole tracce dolorose nell'anima per aver assistito all'ennesima strage. In un solo film vengono citati 50 anni di stragi già accadute e predette che forse si potevano evitate. E' questo lo scopo di Nicholas nel film, impedirne almeno le ultime. Ci sono scene molto forti, cruente, quelle dei disastri, e momenti commoventi che fanno riflettere sulla piccolezza delle relazioni umane e sull'esistenza del Paradiso.
I cattivi, che sono un misto fra mostri ed alieni, sono così brutti ed importanti per le dinamiche del film che compaiono in continuazione. A tal punto che ad un certo punto Kevin mi ha posto una domanda molto intelligente: "Secondo te, Pupottina questi tipi, che compaiono sempre in quasi tutte le scene e suggeriscono ai bambini i numeri delle stragi, percepiscono lo stipendio di comparse, perché non dicono una parola, o di attori normali?"
Pupottina non gli ha saputo rispondere ...




In una scena del film, viene detto pressapoco così: "Il Determinismo dice che gli eventi sono determinati, in un rapporto causa effetto, da eventi precedenti o cause naturali e che tutto quello che ci ha portato a questo punto è l'effetto di una causa." Quindi, tutto è ordinato, determinato e con un fine. Però, viene detto anche che esiste un'altra teoria, la Teoria della Casualità, che ci dice che: "tutto è semplice coincidenza. La nostra stessa esistenza non è nient'altro che il risultato di una complessa sequenza di incidenti chimici e mutazioni biologiche e non c'è chissà quale significato, nessuno scopo preciso."

Voi, che cosa ne pensate?
Siete per la Teoria del Determinismo o per quella della Casualità?

E quelli che nel film sussurravano non aprendo bocca, sono da intendersi comparse o attori?

Aiutate Pupottina a rispondere al suo Kevin.

venerdì 11 settembre 2009

n. 648 - Pupottina pensa all'adozione

Pupottina pensa e ripensa alla sua vita con Kevin, al loro menage coniugale, e lentamente inizia a tirare le somme di tutto. In primis riflette sulle cose che non vanno. Rammenta una dopo l'altra le loro serate in casa, Pupottina, Kevin e ... e ... e Gino. Sempre lì. Non pensate che con l'estate l'abbiamo visto di meno?
Anziché il martedì sera, per molte settimane abbiamo anche rincarato la dose, vendendolo 2 o 3 volte. Ma come si fa a togliere di casa l'amico d'infanzia del proprio marito?
Una sera eravamo a cena, tutti e tre, quando ad un certo punto Gino si è fatto impaziente. Voleva dirci una cosa. In realtà, la voleva proprio chiedere a me. Era una domanda la sua.
Mi ha chiesto: "Pupottina, in questa casa manca qualcosa! Ed io non so come chiedertelo ..."
E già con quest'affermazione, Pupottina avrebbe voluto disintegrarlo, perché odia i commenti sulla sua casa.
Pupottina: "Che cosa mancherebbe?"
Gino: "No, non te lo posso chiedere."
Visto che lui si dimostrava restio a parlare, timoroso, come se non volesse offenderla, Pupottina lo ha incoraggiato.
"Dài, parla!"
Gino: "Che ne dici se mettete in casa anche un flipper ed un biliardino?"
Pupottina ha avuto una reazione isterica, accompagnata da risata, più o meno demoniaca.

Voi, che cosa ne pensate se Pupottina adotta Gino?
Lui incarna perfettamente lo spirito fanciullesco che manca nella sua casa. E poi sarebbe un figlio già cresciuto, stipendiato e si suppone autosufficiente, oltre che automunito.

n. 647 - Solo perché lo dice Sam Raimi



Drag Me to Hell
Ecco questo è di Sam Raimi ...
mentre quest'altro
Il cattivo tenente - The remake
è con l'attore di cui
di solito non perdo un film


Poi ci sono anche :
Il grande sogno ... qui c'è Scamarcio ... mmmh
Cosmonauta
Questione di punti di vista ... qui c'è Castellitto ... mmmh
G.I.Joe: La Nascita dei Cobra
Una soluzione razionale

domenica 6 settembre 2009

n. 576 - Uomini che odiano le donne, S. Larsson

Ne ho già parlato qui. E' da troppo che dovevo scrivere le mie impressioni su questo libro, "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson. Ho aspettato di vedere il film, ma quel momento non è mai arrivato. Addirittura l'onnipresente in casa mia, Gino, quando ha deciso di andarlo a vedere al cinema, dopo aver letto il libro, come me, ha pensato bene di non dirmelo, mentre io ci speravo tanto di vederlo. Mi dico: "Pazienza! Almeno ho risparmiato i soldi del biglietto! Fra non molto, spero, lo passeranno su sky e lì io ci saro!"
Comunque, il parere di Gino sul film è stato negativo. Come in ogni confronto fra film e libro, il secondo ne esce vincente, con certezza a dir poco matematica. Il film sembra essere fedelissimo al libro.
Quindi, per chi non sa di cosa parli questo libro, c'è da dire che è un miscuglio fra nazismo e violenza sulle donne il tutto strutturato su una trama di grandi imperi industriali, famiglie di capitalisti nelle quali scorrono odio e rivalità ed, ovviamente, ci sono anche serial killer, come in ogni thriller che si rispetti. Questo è solo il primo libro della trilogia.


Un giornalista si trova a dover risolvere un "caso freddo", una sorta di Cold Case, con assicurata commozione finale. Almeno per me. L'odio per le donne è quasi palpabile: dalla diffidenza sul lavoro alle prevaricazioni, dalle molestie alle uccisioni.
Inizia con una lentezza (per delineare i personaggi) che, più volte, mi ha scoraggiata dal continuarne la lettura, ma stoica sono arrivata fino in fondo. Da pagina 300 in poi, ve lo assicuro, non vi staccherete più dal libro per saperne le evoluzioni ed il finale.
Chi ha intenzione di leggere il libro, è bene che si fermi qui.
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Chi lo ha letto, può continuare a leggere e commentarlo con me.
Il personaggio migliore è quello di Lisbeth Salander, una ragazza hacker con una dote speciale, una memoria fotografica, che per molti è considerata un difetto, ma che le sarà utile per il suo lavoro e sarà funzionale nello svolgimento delle indagini. Farà da supporto a Mikael Blomkvist, intreccerà con lui una relazione sentimentale che in fine sarà un buco nell'acqua. Finita l'indagine, ognuno tornerà alla sua vita: lui, all'amica amante di una vita (interessante uomo che si accontenta di non possederla mai completamente una donna, perché la lascia sposata ad un altro, ma riesce a instaurare un rapporto duraturo e completo con lei); Lisbeth, alla sua solitudine.
Nel corso del libro, prima di incontrare Mikael, Lisbeth viene anche stuprata e reagisce nel modo in cui ogni donna vorrebbe saper reagire a tanta crudeltà. Reagisce con la vendetta, una sorta di occhio per occhio, dente per dente, una legge del taglione che la vede chiudere i conti con il suo carnefice attraverso anche l'utilizzo di un messaggio scritto, indelebile, un tatuaggio, dopo ore di sevizie. Il messaggio, che il suo avvocato e tutore porterà impresso per sempre, appena più sopra dei genitali, è "Io sono un sadico porco, un verme e uno stupratore", scritto interamente in maiuscolo. E' solo un episodio che rende l'idea della donna, tutt'altro che fragile e che salverà dalla morte l'uomo che ama, il personaggio principale, ma il tutto è destinato a rimanere in sospeso fino al prossimo libro, dove la storia fra i due ricomincia, almeno credo. E' sempre un altro malloppone da leggere. Anzi due: "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta".



Voi, cosa ne pensate?

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Compresi che l'ordine, a lungo andare, si ristabilisce da solo intorno alle cose (Raymond Radiguet)

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