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Pupottina's favorites book montage

Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


Pupottina's favorite books »
L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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lunedì 30 giugno 2008

n. 100 - Io e il mio incontro con Boogeyman

Giunta in città, mentre percorrevo con lentezza il tragitto a piedi, davanti ad un bar, notai due uomini intenti a discorrere fra loro. Non c’era nulla di strano e non sarebbe accaduto niente se non fossi rimasta folgorata da quell’incantevole visione. In pochi secondi, vidi la mia vita futura sotto un’inedita luce. Sognai uno dei due uomini, in piedi, vivere con me il resto dei suoi giorni. Fu così che, nel momento sbagliato della mia vita, quando ormai era troppo tardi per tornare sui miei passi, mi innamorai, nel modo più insensato e stupido possibile, semplicemente vedendolo, noncurante della mia presenza. Mi innamorai di uno sconosciuto, completamente vestito di nero, dalla testa ai piedi, e con al viso gli occhiali da sole. Una sensazione mai provata prima d’allora, mi catapultò in un’altra dimensione, carica di lussuria e gemiti. Mi ritrovai a sognare, ad occhi aperti, il mio domani con un perfetto estraneo, che mi appariva come la creatura più eccellente e finita che avessi mai incrociato durante gli anni miseri della mia esistenza. Praticamente, per dirla in poche parole, impazzii. Avrei fatto qualsiasi cosa, anche pagato, pur di sapere il suo nome, pur di potergli raccontare lo sconvolgimento che aveva provocato dentro di me. Mi aveva letteralmente sconvolto la vita. Non sarei più stata la stessa. Di me ne esistevano già due, adesso, sotto i raggi solari di uno splendido lunedì mattina, era appena stata creata anche la terza di me, scissa dalle precedenti e più ardentemente vogliosa, ma soltanto del suo corpo. Non respiravano più altri uomini sulla terra. Nessuno avrebbe posseduto il mio corpo e la mia anima all’infuori di lui. Mi fermai, sul lato opposto della strada, con il mio abbigliamento serio …
Di fronte a me, i due uomini smisero di parlare e mi sorrisero, guardandosi e chiedendosi cosa ci facessi lì, se per caso stessi cercando loro. Ero immobile sul marciapiede e l’unica cosa che fissavo con insistenza erano loro due. In realtà, le mie attenzioni erano soltanto per uno dei due, ma a quella distanza non credo potessero percepirlo. A bloccare quell’istante indimenticabile, passò una serie di tre automobili: rossa, bianca, nera. Poi, un furgone bianco con un logo di materassi sulla fiancata seguì la catena delle tre auto. Fra me e i due individui, c’era una strada. Ad unirci, c’erano delle bianche e regolari strisce di attraversamento pedonale. Il semaforo, a qualche metro di distanza, aveva concesso il verde alle vetture in attesa, che avevano interrotto il mio stato confusionale.
Mi rimproverai per l’accaduto e lo imputai alle improvvise emozioni delle ultime ore. Quando ci sono due alternative su cui dover scegliere, si cerca una strada di fuga in una terza direzione, soltanto perché non si riesce a compiere una selezione naturale tra le prime due. Il non avere chiaro tutto, grazie ad una palla di vetro, ci impedisce di essere pienamente sicuri della svolta, che decidiamo di dare alla nostra vita. Quindi, abbandonai il mio viaggio onirico con lo sconosciuto che comunque mi aveva notato, anche se il suo viso non mi aveva propriamente comunicato di essere pronto ad amarmi. Se nel suo sguardo avessi letto quel messaggio, non avrei proseguito il mio cammino per recarmi all’appuntamento. Avrei deciso autonomamente di rinunciare al colloquio di lavoro per trascorrere il resto della mia vita con lui, bellissimo, divino, totalmente in nero, l’uomo che il destino mi aveva indicato con una immaginaria freccia lampeggiante che dal cielo si fermava verso il basso, puntando la sua testa.

giovedì 19 giugno 2008

n. 91 - Daddà arriva alla maturità... e non solo...

Non solo ... cioè non da solo... Almeno così pensa lui... Ora vediamo cosa ne pensate voi...
La vicenda è questa: Daddà, il famoso ragazzo tutto fare, anche baby sitter (lo ricordate? Di lui c'è già un post. Però, niente JJ con lui, questa volta), è arrivato con non pochi sforzi alla maturità ... Naturalmente, sforzi non suoi poiché la madre ha pregato i suoi insegnanti di ammetterlo agli esami per il loro bene, cioè per non doverlo vedere più un tipo così... La madre ormai è rassegnata ad avere un figlio così. Spera almeno di vederlo con il diploma in mano a cercarsi uno straccio di lavoro. Daddà è tremendo! Non perde una sera per sbronzarsi con gli amici. E come se non bastasse, adesso è anche innamorato!

Daddà è un ragazzo logorroico con i conoscenti, come in famiglia. Sua madre ancora trema da dopo aver appreso la notizia dal suo adorato figliolo, che a parte lo studio inesistente e le amicizie al di fuori della "AA", "alcolisti anonimi", è un tesoro di ragazzo, allegro, solare ... Si può arrivare alla maturità abbronzato come un africano? La commissione penserà che ha studiato o è andato a raccogliere i pomodori nei campi? Magari l'avesse fatto! Il sole lo ha preso fra il mare e il calcetto pomeridiano ... Che vita di stenti e di dure fatiche, vero?
C'è anche da dire che Daddà, nonostante la sua condotta scolastica, è un ragazzo estremamente fortunato, poiché non è mai stato bocciato ed è arrivato negli anni giusti alla maturità... E' stato ammesso con i debiti in tutte le materie, ma ha avuto la sua chance di concorrere al diploma.
Sua madre alla lieta novella dell'amore di Daddà, gli ha detto: "Figlio mio, proprio sotto gli esami ti dovevi innamorare? Non potevi aspettare e approfittare di questo periodo per studiare un po' e vedere se ti fai promuovere e la finisci con questa scuola?"
Daddà, naturlamente, si è offeso, perché al cuore non si comanda...
La situazione sarebbe semplice se Daddà fosse davvero corrisposto, ma sembra che nemmeno per lui la situazione sia tutta rose e fiori, come per TDF.
La ragazza di Daddà è Chiara, una "chiara" zoc...etta confusa perché con Daddà ci esce, si fa accompagnare a destra e a manca, ma quando chiama il suo coetaneo per cui impazzisce lei molla tutto, cani e porci e aspiranti fidanzati, e corre a darla a quello che lei crede essere il suo uomo del destino. Anche se lo vede in giro con altre, di pari qualifica (c'è ne è una più assidua di lei soprannominata dai conoscenti "Pecora Dolly". Per quale motivo avrà ottenuto un tale appellativo? Mah! Lasciamola avvolta nel mistero!) Chiara continua a correre da lui, mentre Daddà si ritrova a piangere contro un muro, anziché studiare, e le sbronze aumentano ...
Che fare per aiutarlo? Diamo, anche a lui, l'indirizzo del blog e gli diciamo leggi cosa ne pensano gli altri del tuo perduto amore per Chiara? Pensa meglio a studiare che a correre dietro la sua gonnella! Avessi almeno ottenuto qualcosa ... ti capiremmo... ma l'uomo zerbino noi lo aboliamo dalla faccia della Terra, credo. A meno che qualcuna non ne abbia bisogno? In tal caso, c'è Daddà!
Ciao e buona giornata

sabato 14 giugno 2008

n. 87 - MEME ... Nomination secondarie

Non resisto a non fare altri nomi per il mio MEME.
Di volta in volta, aggiungerò i link di nuovi nomi che potranno partecipare al MEME del post precedente ...
Comincio:
Tony Pannone Elio Mancuso di Myspace patty Emi FUORI DAL GHETTO Nella Francesca Nana Dyo Fratello di Muu? Vane Writer_lady olivia010 need_you darkstones stradioto dammitutto2 amour_toujour sundouce_77 ellen_ellen LaPina Callista lindöz Lillo STE, La Lunga, mio capitano

n. 86 - MEME: personaggio cinematografico e letterario di cui ti innamoreresti

Grazie a scrittrice75 per avermi nominato per questo meme. Grazie per la bella gatta da pelare che mi hai affidato. Sono felice perché l'argomento mi piace davvero e non è la solita cosa in cui devo parlare di me, cose belle, tristi o banali.

Le regole sono: indicare (motivando) di quale personaggio letterario vi innamorereste (donna se uomo, uomo se donna, ovviamente anche altro) ed anche di quale personaggio cinematografico (non l’attore o l’attrice ma il personaggio da questi interpretato); nominare sei blogger (possibilmente tre donne e tre uomini) e comunicarglielo.

Leggendo molto, ho amato vari personaggi letterari. Come nella vita, anche nella letteratura, amare un uomo solo mi limiterebbe. Il primo nome che mi viene in mente è Boccadoro di "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse, per la sua carnalità e per l'amore ad ogni costo, come scelta di vita sino al tragico epilogo... Poi il figlio del ricco possidente cinese in "L'amante" di Marguerite Duras per la frase finale in cui si dice «Ma poi glielo aveva detto. Le aveva detto che era come prima, che l'amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d'amarla, che l'avrebbe amata fino alla morte.» ... per quel senso di eterno che l'amore può dare...; poi Don Fabrizio Corbera, Principe di Casa Salina, ne "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, per quel senso di potere, autorità e controllo (effimero poiché umano), che trasmetteva alla sua famiglia...; poi l'amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence per l'impeto amoroso nella casa di caccia, per aver capito cosa mancava ad una donna senza che lei parlasse; Hervé Jouncour in "Seta" di Baricco per l'ossessiva ricerca dell'amore e per aver cercato di non far soffrire la moglie nel suo vaneggiare (devo vedere il film... non ricordo molto); oppure l'autorità di Sir Stephan in "Histoire d'O"....
Concludiamo che era più semplice chiedermi quale personaggio non mi è piaciuto perché credo che in ogni libro, virtualmente, mi innamoro sempre di un qualcuno di principale o secondario forse per il modo in cui viene presentato al lettore... c'è sempre qualcosa che mi colpisce. Vista la frequenza dei miei amori, attraverso le letture, credo che mio marito non mi concederà più di leggere niente... per non correre rischi...
Naturalmente ho subito il fascino di "Dracula" di Bram Stoker perché a quei morsi sul collo e a quel potere ipnotico non mi reputo abbastanza forte per reagire... in generale mi piacciono decisi e che ne sanno più di noi...
Per omaggiare la mia amica scrittrice75, del suo libro come personaggio mi piace Max, anche se ancora non ho capito bene perché.... il libro non l'ho finito.... (Per commentare una scelta della mia amica scrittrice75, Robert Lagdon lo preferisco in "Angeli e demoni").

Personaggi cinematografici: Luis, Lestad, Armand di "Intervista con il Vampiro", per il fascino seducente degli attori, anche nel libro, però; ovviamente.... Jason Born nella trilogia omonima con Matt Damon, non per l'attore ma per il personaggio che ha doti da agente segreto; per lo stesso motivo James Bond (preferisco però Daniel Craig); e non può mancare Garret Blake (Kevin Costner), l'uomo innamorato per eccellenza, secondo me, nel film "Le parole che non ti ho detto", film con il quale ho scoperto di amare mio marito, soprattuto per la somiglianza con l'attore ...
Sicuramente, ce ne sono altri, ma ho terminato il tempo concesso al blog per oggi....

Bene adesso 6 amici da nominare:

UOMINI:
DONNE:

Mi dispiace aver dovuto scegliere così pochi nomi. Non me ne vogliano quelli che non sono stati scelti pensando che li ritenga meno amici o meno... Ho scelto un po' in base al contenuto ed alle tendenze dei blog ed un po' in base ad impegni che so che alcuni di voi devono portare a termine... Tralasciando questi fattori, sono andata a caso guardando chi è venuto a trovarmi negli ultimi post...

NON è OBBLIGATORIO PARTECIPARE (inserisco questa clausola, perché non voglio essere di peso a nessuno)
Verrò ad avvertirvi nei vostri blog....

mercoledì 4 giugno 2008

Fine scuola! Prof. di religione: racconti dal passato.


Succede a volte di innamorarsi nel momento sbagliato della vita e magari della persona sbagliata. Anche io, ho i miei segreti ed il mio blog, in fondo, è nato per questo, perché non voglio averne più. E uno dopo l’altro, ogni cosa deve venire fuori, come ogni nodo al pettine.
Raccontarvi questa storia è forse più semplice del previsto perché l’ho gia confidata in passato, in uno dei blog che leggo abitualmente, quindi molti di voi, magari, ne saranno già a conoscenza poiché hanno le mie stesse frequentazioni, dove una riflessione di qualcun'altro può riaprire una vecchia ferita e farla sanguinare ancora in una giornata particolarmente uggiosa.
Io a 14 anni ero innamorata persa del mio giovane prof di religione. Ero bravissima a scuola, ma ero poco sicura delle mie potenzialità femminili e ignoravo cosa stessi andando a fare, in che mani stessi riponendo la mia vita. I coetanei non li vedevo, non li prendevo sul serio. Forse avevo paura di essere rifiutata e non ci provavo e non assecondavo gli approcci che ricevevo. E poi, da sempre, ho amato gli uomini maturi per il senso di protezione che potevano offrirmi. I coetanei per me non esistevano semplicemente. Gli altri non li vedevo. Il prof, però, mi vedeva alla perfezione. Ed io lui.
Lo adoravo.
Ora, pensando al tempo che fu, mi dico "per fortuna che l'ho avuto soltanto per 2 anni". Questo, per certi versi. Per altri, invece, sono stati troppi. Oppure pochi, ma al cuore è difficile dare spiegazioni razionali. Ero innamorata di lui e non rimpiango il nostro rapporto, anche se dovrei, visto che lui era un uomo di Chiesa.
Era speciale, tenero. Era ciò che in un uomo, in futuro, ho sempre cercato senza mai trovare.
Alla fine dei due anni, l’insegnante di religione divenne un altro ed io e lui, il mio grande amore, ci estraniammo. Io non lo volevo, ma lui seppe motivare la nostra separazione, necessaria per il bene di entrambi, sebbene non voluta, sofferta fino all’estremo. Io non sapevo darmi pace. Non riuscii subito a trovare un amore alternativo al suo. Ci impiegai anni perché questo potesse riaccadere, eguagliando la forza di quel sentimento per quell’uomo che, in pubblico, dovevo chiamare “professore” o “don” e qualcosa.
Poi il tempo cancella le ferite e livella la pelle, l’involucro di un cuore infranto per una storia senza futuro. Ma ero ostinata, ossessionata, a non perderlo ed osservai e studiai i suoi comportamenti negli anni successivi, cercando di carpire, qua e là, notizie che nessuno, come me, era in grado di comparare, avendone altre parti di verità, così che tutti i tasselli del puzzle potessero raffigurare l’immagine del vero uomo che avevo perdutamente e dannatamente amato. Vedendo chiara la verità dell’uomo, non del prete o dell’individuo, ho scoperto che, per ogni biennio, ne aveva una di allieva speciale e questo mi ha aiutata a guardare oltre...
Come me, anche lui è un abitudinario. Forse questo ci aveva legati tanto e fatti riconoscere come anime gemelle....
Sono passati 15 anni da allora e di acqua sotto i ponti, così si dice, ne è passata davvero tanta e quando lo incontro, con quella del biennio in corso, negli stessi luoghi pubblici, dove portava anche me per un gelato, ci salutiamo come adulti consapevoli di un passato comune, di un passato che non può ripetersi e soprattutto non può essere confessato....
Anche se bisognerebbe riflettere sul fatto che lui non potrebbe come un uomo … di un certo tipo .... di una certa appartenenza ... quale è o dovrebbe essere … dovrei forse?
Ci penso. Rifletto sul fatto che io non sono abbastanza pura, onesta, immacolata per condannarlo, poiché forse da quel sentimento non mi sono mai allontanata abbastanza. Amandolo ancora, in una parte, anche se remota, di me, non voglio condannarlo e resto qui ancora chiedendomi se il suo, per me, è stato vero amore o faceva parte di un’abitudine consolidata negli anni, una tecnica, sempre più perfezionata, che gli ha permesso di impossessarsi di me, come di altre ragazze adolescenti, dopo e forse anche prima.
Incorriamo tutte in situazioni di questo tipo, magari non con preti, ma con uomini che ci illudono offrendoci un sentimento all’apparenza puro, ma nella realtà viziato dal sesso e, ogni volta, ci rendiamo conto di non aver imparato niente dalla precedente, ma per amore si commetterebbero infiniti sbagli ed ancora altri … ed altri ancora … ogni giorno.

martedì 3 giugno 2008

n. 74 - Daddà e il pannolino con cellulare

Ciao. Ecco cosa è successo ad un mio vicino di casa adolescente (19 anni, solo sulla carta), mentre si trovava a fare da baby-sitter alla sua cuginetta che ha un anno e mezzo e lo chiama Daddà. La piccola la chiameremo JJ.
Erano in casa, soli, e guadavano la tv, ma la piccola JJ si scoccia che lui voglia guardare soltanto video musicali mentre è stravaccato sul divano ad inviare sms alla sua fidanzatina.
JJ protesta: "Daddà, Dadda!"
Daddà capisce e mette su Boing, dove, coincidenza, c'è un cartone che piaceva anche a lui. Lascia sintonizzato lì.
Daddà è sempre steso sul divano. La piccola JJ si posiziona pancia in giù sopra di lui. Dopo un po' Daddà si accorge che lei si è addormentata e lui ha il cellulare a terra. Sente che arrivano messaggi, uno dopo l'altro, ma non vuole muoversi e svegliare la bimba che gli fa una tenerezza infinita. Allora si rilassa pure lui.

Quando si sveglia, Daddà viene colto dal panico totale. JJ si è volatilizzata e con lei anche il suo cellulare. E' terrorizzato! Cosa fare? Dove è finità JJ? L'avrà rapita un maniaco? Non si poteva scegliere una persona più affidabile per tenere la bambina?

Con un filo di voce, Daddà la chiama: "JJ?"
Paura svanita! Almeno la bambina è in casa. Sente la piccola dire: "Daddà!" Per la serie: "Era ora!" Avesse potuto avrebbe detto: "Ma che cavolo vieni da me a dormire grandissimo strafatto?"
Daddà segue la voce, che proviene dalla camera da letto.
E' preoccupato. Si chiede: non è che è tornata sua cugina e l'ha trovato a ronfare sul divano?
Entra, timoroso nella stanza, e trova JJ, con l'armadio aperto, che ha trovato i pannolini e tenta invano di mettersene uno asciutto ... Come può fare queste cose una bambina di un anno e mezzo???
Ormai anche i baby-sitter non sono più quelli di una volta! Le bambine si cambiano da sole!!!
Intanto JJ ha anche in mano il cellulare di Daddà che continua a ricevere messaggi ed a lei piace il tono di avviso che le ricorda la musicheta dei suoi giocattoli...
E' tutto è bene, quel che finisce bene!!!
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Compresi che l'ordine, a lungo andare, si ristabilisce da solo intorno alle cose (Raymond Radiguet)

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